MADE ha reso omaggio all’Unità d’Italia nella maniera più tradizionale: gita a Torino, visita alla mostra “Fare gli italiani“.
Difficile spiegare la sorpresa: quando mai si è vista una cosa così in Italia??
Multimediale, interattiva, ipertestuale: sembriamo dei giapponesi davanti al Duomo di Milano, fotografiamo tutto, tocchiamo, proviamo.
Definirla una mostra è certo riduttivo; è un’esperienza, che, senza toni celebrativi, ci fa ripercorrere gli elementi aggreganti dei nostri 150 anni di storia: la scuola, la chiesa, lo sviluppo dei mezzi di comunicazione e delle infrastrutture, ma anche i momenti che hanno unito nella drammaticità, come le guerre mondiali, le migrazioni o l’attacco delle mafie.
Il tutto con un allestimento di forte impatto emotivo (Studio Azzurro, Milano), giocato su immagini e rappresentazioni, più che su didascalie e spiegazioni.
Una guida puntigliosa ci dice che “non funziona niente”, e forse si riferisce a qualche monitor spento, ma nel complesso a noi sembra tutto fantascientifico.
Esco con tante immagini nella testa: i faldoni dei processi di mafia con i nomi delle vittime, le reti da pesca zeppe di valigie di migranti, i banchi di scuola da libro Cuore. Le immagini dei matrimoni in campagna, i sacchi delle trincee ma qui pieni di lettere, lettere dal fronte. Mi sento una parte di questa storia, ed è una sensazione bellissima. Questa mostra fa gli italiani.