Chiuso per ferie
2 Agosto 2013Natale, novità sotto l’albero
21 Dicembre 2013Un sito web oggi deve comprendere una sezione da aggiornare, possibilmente interattiva: news, blog, interazioni con social network, forum, ecc. Lo richiedono l’evoluzione dei rapporti tra utenti e web e le buone prassi per l’ottimizzazione SEO: un sito aggiornato e interattivo è un sito in salute e gradito ai motori di ricerca oltreché ai lettori.
Ma, al dunque, la domanda che tutti i clienti ci rivolgono è:
Quanto devo scrivere?
Quanto deve essere lungo il mio post? Oltre al contenuto, una delle principali preoccupazioni è proprio la lunghezza ottimale di un articolo. Innanzitutto occorre stabilire qual è l’obiettivo: dare informazioni tecniche, fornire approfondimenti o creare discussione?
Nel primo caso, la risposta è sicura. Chi cerca indicazioni tecniche, precise, si innervosisce nel perdere tempo tra fronzoli linguistici e immagini suadenti. Pochi concetti ma chiari.
Negli altri due casi, la discussione è aperta.
La web usability, prima di tutto
Dagli esperti di SEO arrivano alcune indicazioni: gli articoli troppo brevi vengono ignorati – forse inconsciamente non li riteniamo autorevoli – gli articoli troppo lunghi pure.
Come dicono da anni le indagini di Jakob Nielsen, guru in materia di web usability, gli internauti non leggono, scansionano. Scorrono velocemente il testo secondo un modello a F, due strisce orizzontali e una verticale, come nell’immagine qui a lato.
In questo modo, grande importanza assumono la formattazione del testo e il posizionamento dei contenuti salienti.
Alcune indicazioni pratiche:
- dividere il testo in paragrafi
- dare ad ognuno un titolo significativo
- inserire nella prima frase del paragrafo contenuti concreti o interessanti
- formattare il testo con parole in grassetto o tag headings, che siano un’ancora per il nostro occhio-scanner
Anche l’indicazione del tempo di lettura medio all’inizio di un testo, come si vede in certe riviste, ci sembra uno stratagemma azzeccato.
Dalle ricerche emerge che di un testo venga letto circa il 28%.
Molto poco. Possiamo affermare quindi che le persone non leggano veramente on line. O forse no: è anche dimostrato che, se l’architettura dei contenuti aiuta, l’utente passa dalla scansione all’effettiva lettura del testo.
Ragione e sentimento
Una lunghezza considerata media per un articolo di blog è tra le 300 e le 800 parole. Il nostro consiglio è quello di scrivere contenuti medi, per una serie di motivi pratici:
- un contenuto di medie dimensioni focalizza (presumibilmente) un solo argomento, e questo aumenta la possibilità di posizionarsi meglio nei motori di ricerca
- dividere un argomento in diversi sottoargomenti (e quindi in articoli più brevi) e non presentare tutto subito, può stimolare la discussione dei lettori, e quindi quella famosa interazione con il sito che tutti cercano
- una lunghezza media non spaventa nemmeno chi deve scrivere. I primi due punti riguardavano casi di grafomani, ma sono altrettanti quelli che si accingono all’aggiornamento del proprio blog come ai lavori forzati! Meglio scrivere meno ma con costanza: l’ideale può essere una volta alla settimana (ecco, non guardate le date dei post del sito di MADE…)
Fatte tutte le raccomandazioni del caso, ovviamente la lunghezza dipende dall’argomento e da quanto pensiamo di dover dire per formulare un pensiero coerente ed esaustivo. E dal nostro pubblico.
Le persone leggono ciò che le interessa. Una banalità? Il contrario.
Un blog riuscito è quello che intercetta una nicchia di appassionati, lettori che non si fermano davanti ad una pagina che scrolla.
Questo avviene solo quando anche chi scrive è animato dalla medesima passione: tra fanatici, ci si riconosce. Scherzi a parte, nel web come di persona, io trasmetto quello che sono.
Quindi l’unico vero consiglio che dovremmo dare è di mettere nei propri post coraggio e personalità: se all’inizio non saranno tanti i followers, saranno comunque molto buoni. Certo che è più facile per chi deve scrivere di musica o cucina invece di cuscinetti metallici o serramenti in legno, ma si sa che le pulsioni emotive sono tante quanti gli uomini…
Il caso Radice Labirinto
Qualche mese fa abbiamo pubblicato il sito di una libreria di Carpi.
www.radicelabirinto.it
Libri per l’infanzia, scelti, consigliati e venduti da due preparatissimi librai, Alessia e Dario. La richiesta iniziale è stata quella di avere uno spazio online per riflessioni e consigli, quegli stessi che dispensano di persona in negozio, ma che per ovvie ragioni di tempo e spazio non riescono a raggiungere tutti. Online questo è possibile. Alessia quindi scrive e pubblica ogni settimana approfondimenti e consigli di lettura.
La passione per il suo lavoro è vitale e incontenibile: uno dei primi articoli scritti era di nove cartelle! Dubbio: non sarà troppo lungo? Anche Alessia ce lo ha chiesto. Pur dividendolo a metà, ne uscivano comunque due articoli corposi.
Dopo aver recitato la teoria di cui sopra, abbiamo deciso però di provare, di testare il suo pubblico.
Si tratta ovviamente di un pubblico di mamme, che sono una vera potenza nel web. Le mamme discutono, testano, confrontano, scrivono blog e tanti ne seguono. Le mamme di Radice Labirinto sono poi mamme lettrici: se già leggono in cartaceo, sono forse più disposte a leggere anche online.
Gli articoli di Alessia sono originali e offrono sempre un punto di vista molto personale, che pone questioni e spunti di riflessione mai banali. Gli articoli sono corredati da foto per alleggerire il testo, e servono da “punto di ancoraggio”.
Risultato: a distanza di qualche mese, osserviamo che l’articolo più letto, commentato e likato su Facebook è uno dei più lunghi. Il primo in assoluto, con circa 3650 visite e 700 like (www.radicelabirinto.it/una-come-peppa-pig-2) conta ben 2763 parole, per un totale di 16423 battute! Giusto per fare un paragone, questo articolo ha 946 parole e 6054 battute.
La qualità e l’attualità dei contenuti (sì, la Peppa è un trending topic) hanno avuto la meglio. Un altro tratto distintivo di questo blog è che i testi sono originali, nella doppia accezione di autentici, genuini e di nuovi, singolari. A completamento, sicuramente ha contribuito la costanza nella pubblicazione, mediamente due post a settimana, con assidua condivisione social.
La sfida di Radice Labirinto, a sei mesi dalla pubblicazione, è già vinta.